Molto banalmente, è composto da saccarosio, un composto organico che l’uomo raffina ormai da diversi secoli e che solo fino a un paio di secoli fa era un prodotto ricercatissimo e costosissimo, tant’è che si poteva trovare soltanto sulle tavole di nobili e ricchi.
Il potere dolcificante dello zucchero semolato di canna o di barbabietola è pressoché lo stesso e solo i palati più raffinati sanno distinguere un caffè dolcificato con lo zucchero bianco e quello di canna.
In misura minore, lo zucchero semolato viene prodotto a partire dall’acero, dalla palma e dal cocco, esclusivamente in quei posti del pianeta dove le altre opzioni non sono tecnicamente percorribili.
In grani più o meno sottili, di colore bianco, di colore marrone chiaro o scuro (dipende dall’origine). La parola semolato si riferisce alla semola, ovvero il procedimento attraverso il quale dal blocco di zucchero grezzo o raffinato si ricavano dei grani che rendono l’utilizzo di questo prodotto molto più agevole, soprattutto nell’ambito del dosaggio dello stesso.
Lo zucchero semolato può avere diverse origini (zucchero di barbabietola, zucchero di canna, zucchero d’uva, zucchero di cocco etc) e può essere suddiviso sia in zucchero grezzo che zucchero raffinato.
Provenienza geografica
Lo zucchero da barbabietola viene per lo più prodotto nell’area europea ad esempio Germania, Francia, Italia, Olanda Etc.
Lo zucchero di canna viene per lo più prodotto in America centrale e sud America, Africa, India ad esempio alcune provenienze possono essere Belize, Mauritius etc.
Lo zucchero semolato di Canna o Barbabietola può avere diverse granulometrie, diverse tipologie di utilizzo e molteplici sono i campi in cui lo stesso può essere impiegato poiché è un componente unico e versatile. Viene utilizzato ad esempio in campo agricolo, lavorazione di pellame, in ambito zootecnico, etc. Viene ovviamente utilizzato in campo alimentare, sia in industrie che in pasticceria, oltre che in altri ambiti dello stesso settore.